Per riflettere su questo domanda bisognerebbe mettere da parte per un momento l’individuo e concentrarci sulle sue motivazioni all’interno della coppia, della situazione e del contesto in cui questo desiderio prende forma.
Spesso questo desiderio maschera situazioni altre, disagi profondi che possono avere molto a che fare con le proprie credenze personali e con le convenzioni sociali.
Se è vero che il desiderio di maternità è espresso dalla donna, è anche vero che esso può essere indotto dall’uomo, dagli altri membri della famiglia, dal sistema di relazioni sociali entro cui una donna vive.
Le motivazioni che spingono una coppia ad avere figli possono essere innumerevoli, di seguito citerò le più “classiche”:
- Allontanare da sè l’idea di essere sterili
- avere un figlio come garanzia della continuità del rapporto affettivo tra la coppia
- ottemperare ad un’immagine convenzionale ed idealizzata della vita famigliare
- utilizzare i figli per realizzare le proprie aspirazioni spesso fallite.
Ad un certo punto è “giusto”, “normale”, desiderare un figlio e fare di tutto per averlo. Questo è uno dei problemi: come se non vi fosse un’alternativa, come se si fosse meno donne se si sceglie di non diventare madre. Come se la coppia senza figli fosse una coppia “monca”, all’interno della quale manca qualcosa di importante, di fondamentale.
Forse bisognerebbe riscoprire il senso della propria individualità e successivamente quello della “vita di coppia”.
Forse sarebbe auspicabile desiderare di avere un figlio perchè sono pronta/o a quello che questa scelta comporta.
Forse sarebbe preferibile avere un figlio perchè è importante per noi non perchè è giusto, o perchè “alla tua età devi pensarci!”