Dipendenza dal sesso: un film per riflettere.

Dipendenza dal sesso: un film per riflettere.

Ho visto il film “Shame” di Steve McQueen al cinema qualche tempo fa.

Un film che mi ha colpito per la sua crudezza e per il clima di angoscia che si respirava in ogni sguardo del protagonista.

Lungi dal voler essere una critica cinematografica, l’articolo di oggi vuole essere un modo per riflettere su quanto anche il sesso possa diventare una trappola per chi cerca, attraverso di esso, il modo per placare un dolore muto, che non ha altra via di sfogo se non quella della continua ricerca di contatto per sopperire ad un vuoto che pare incolmabile.

Il film è una lucida analisi di quanto il sesso possa essere un modo disperato per mascherare una fragilità, una sofferenza lancinante e profonda.

Nel film vediamo Brandon, il protagonista rincorrere ossessivamente, rapporto dopo rapporto, una pace che non arriverà mai.

Il dolore del protagonista si evince nelle espressioni facciali che Micheal Fassbender mostra sul video durante questi rapporti sessuali vuoti di piacere e ricchi di angoscia.

Credo che come Brandon molte persone oggi soffrano di questo tipo di disagio.

Credo sia un argomento difficile da trattare, il sesso è da sempre un qualcosa di privato, intimo, per quanto oggi sia ovunque.

Dicutere di problematiche sessuali mette in ansia e non sempre si è disposti a prendere in mano tematiche così scottanti.

Il punto di partenza credo sia ammettere, prima di tutto a se stessi, che qualcosa non va. Credo che quando il sesso inizia a perdere la connotazione del piacere sia il caso di iniziare a riflettere e a porsi delle domande.

 

Maria Leoni è una Dottoressa Psicologa e Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia (individuale e di coppia, adolescenti e sostegno alla genitorialità), Dipendenze, Sessuologia, Ipnosi Eriksoniana e Terapia EMDR.

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