Cyberbullismo, come riconoscerlo e intervenire

Cyberbullismo, come riconoscerlo e intervenire

Il bullismo è un problema che esiste da sempre, ne sono pieni film e libri e purtroppo anche molti di noi hanno a memoria uno o più episodi di violenza fisica o verbale durante l’infanzia da parte dei cosiddetti “bulli”.

Oggi, con l’avvento di Internet e in particolare dei social media, si assiste al fenomeno vile del cosiddetto “Cyberbullismo”, un tipo di attacco continuo, ripetuto, offensivo e sistematico attuato mediante gli strumenti della rete.

Un esempio classico di cyberbullismo è la pubblicazione di foto in qualche modo compromettenti da parte di ragazzi o ragazze che decidono in questa maniera di ridicolizzare pubblicamente un altro adolescente. Attacchi che proprio per l’utilizzo dei social si diffondo in maniera incontrollata sia nel tempo che nello spazio (troppo spesso si dimentica che dal momento in cui pubblichiamo un contenuto, ne perdiamo completamente il controllo, poiché anche se lo rimuoviamo dal nostro profilo, potrebbe essere stato scaricato da altre persone e riutilizzato).

Esattamente come il bullismo, anche il cyberbullismo ha lo scopo di infastidire, offendere, spaventare e umiliare la vittima. Inoltre il fatto di non avere contato fisico diretto rende il bullo ancor più insensibile alla sofferenza della sua vittima.

Come capire se nostro figlio ne è vittima oppure è lui stesso un bullo della rete?

Cercherò di dare una serie di spunti per capire se è il caso approfondire la situazione.

Come capire se nostro figlio è un bullo? Di seguito alcuni aspetti da valutare riguardo al comportamento del ragazzino:

–          Ha difficoltà scolastiche, specie in condotta.

–          È poco empatico, non si preoccupa degli altri, pare insensibile ai sentimenti delle altre persone.

–          Fatica a seguire le regole, da cui si sente frustrato

–          È spavaldo e provocatorio, sembra provi soddisfazione nell’infrangere le regole.

–          Si irrita facilmente, va in escandescenza con poco.

–          Tende a voler comandare e prevaricare gli altri.

 

Di contro, un bambino vittima di bullismo potrebbe avere comportamenti opposti. Spesso le mamme dei bimbi vittime di bullismo lamentano la difficoltà nel mandare i figli a scuola. Il bambino cerca ogni scusa pur di non andarci e può arrivare a chiedere di cambiare istituto. Altro segnale da valutare sono gli episodi di danneggiamento, se capita spesso che il bambino torni a casa con oggetti (abiti, attrezzature scolastiche, smartphone) danneggiate, forse non si tratta di un caso. Anche se il ragazzo è molto spesso al telefono, è spesso sui social e pare apatico, depresso, potrebbe essere un campanello d’allarme. Infine, la difficoltà a prendere sonno e a dormire serenamente potrebbe indicare un disagio.

Il senso di impotenza che prende questi ragazzi può spingerli a chiudersi in sé stessi, con conseguenze psicologiche gravi: crisi di pianto, autolesionismo, disturbi alimentari e addirittura pensieri suicidi.

 

Gli strumenti per combattere il fenomeno sono innanzitutto pratici, quindi occorre prevenire, prestando attenzione a non fornire i propri dati personali on line (attenzione alla sezione “Privacy” nei social, che ci permette di scegliere a chi mostrare le nostre informazioni personali) e denunciando tempestivamente alla Polizia postale eventuali aggressioni virtuali.

Ma occorre anche intervenire con un supporto psicologico per le vittime di bullismo, così come per i ragazzi che ne sono responsabili, poiché come abbiamo detto inizialmente, si tratta della manifestazione di un disagio profondo. Solo riconoscendo quanto questo fenomeno sia terribile, si può fare prevenzione ed intervento, aiutando vittime e bulli. Il dialogo con le insegnanti può aiutarci a valutare meglio la situazione, poiché anche a scuola i ragazzi manifestano eventuali disagi.

Il cyberbullismo, infatti, non deve essere sottovalutato, ma è necessario intervenire tempestivamente per scongiurare conseguenze gravi.

 

Maria Leoni è una Dottoressa Psicologa e Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia (individuale e di coppia, adolescenti e sostegno alla genitorialità), Dipendenze, Sessuologia, Ipnosi Eriksoniana e Terapia EMDR.

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